Nessun adattamento degli importi massimi riconosciuti per le spese di pigione – incomprensibile e irritante – in merito alla decisione della Commissione del Consiglio nazionale

L’adattamento degli importi massimi riconosciuti per le spese di pigione, da tempo in scadenza, è stato nuovamente rimandato. La decisione della Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale (CSSS) è, agli occhi del Consiglio svizzero degli anziani (CSA), che rappresenta in Svizzera 1,8 milioni di anziani, incomprensibile e irritante.

E’ perlomeno ingiusto e poco solidale nei confronti di quella parte di popolazione più povera, che le misure di risparmio invocate a regolari scadenze dalla Confederazione debbano ricadere proprio sulle spalle di coloro, e sono circa 300’00, che devono far capo alle prestazioni complementari.


Oggigiorno, le persone singole possono  dichiarare un massimo di chf. 1’100.00 quale importo per le spese di pigione, mentre che per le persone coniugate viene applicato un valore di chf. 1’250.00. 

Va notato che questi importi non sono mai stati adattati negli ultimi 15 anni, e questo malgrado il fatto che durante questo lungo periodo i costi per le pigioni abbiano subito notevoli aumenti. Il CSA, in una sua lettera ai membri della CSSS, ha fatto loro presente che il mandato costituzionale relativo al minimo vitale vale anche per gli anziani e gli invalidi. Ciò malgrado, la Commissione ha deciso che tale adattamento dovrebbe essere valutato unicamente nell’ambito della revisione generale della legge sulle prestazioni complementari. Nel concreto, questo  significa che nessun aumento degli importi massimi avrà luogo prima del 2020.


Ciò avrà come conseguenza che Cantoni e Comuni dovranno far fronte a maggiori costi. Questo in quanto sempre più beneficiari delle prestazioni complementari dovranno, per far fronte ai loro impegni, richiedere maggiormente l’aiuto dell’assistenza sociale.

Nel caso in cui a settembre il Consiglio nazionale dovesse seguire le raccomandazioni della Commissione,

lo stesso violerebbe un mandato costituzionale e penalizzerebbe i meno abbienti: atteggiamento indecoroso e irritante per un paese come il nostro.

Il CSA si appella al Consiglio nazionale affinché accetti senza indugi l’aumento dei valori massimi applicabili per le spese di pigione così come proposto dal Consiglio federale.