Il CSA rifiuta un nuovo contributo per il risanamento delle casse pensioni

Risposta all’audizione sul futuro del 2 ° pilastro All’unanimità il CSA rifiuta un nuovo contributo da parte dei pensionati per il risanamento delle casse pensioni, così come proposto dal rapporto che accompagna l’audizione sul futuro del 2 ° pilastro. Permettere la richiesta di contributi di risanamento supplementari da parte dei pensionati, per mezzo di una … mehr

Risposta all’audizione sul futuro del 2 ° pilastro
All’unanimità il CSA rifiuta un nuovo contributo da parte dei pensionati per il risanamento delle casse pensioni, così come proposto dal rapporto che accompagna l’audizione sul futuro del 2 ° pilastro.

Permettere la richiesta di contributi di risanamento supplementari da parte dei pensionati, per mezzo di una legge o di un’ordinanza, viola il principio della buona fede. Ciò è in contraddizione con la garanzia implicita delle rendite della LPP (Legge sulla Previdenza Professionale) che ha permesso ai responsabili delle casse e agli esperti di giustificare i supplementi di rischio così come le provvigioni e le riserve. Queste ultime sono state realizzate nel corso degli scorsi decenni a spese dei pensionati nel settore della compensazione del rincaro e della partecipazione alle eccedenze.

Il CSA si oppone altresì alla proposta di rendite costituite di una parte garantita e di una parte variabile, a dipendenza della situazione finanziaria dell’istituto di previdenza.
Il CSA ha studiato in dettaglio le 99 domande dell’audizione. La maggior parte delle risposte date all’UFAS sono state accettate all’unanimità. Per contro, non è stato possibile trovare un accordo per quanto riguarda l’aumento dell’età di pensionamento e la riduzione del tasso di conversione minimo.

Consiglio Svizzero degli Anziani SSR-CSA