I cocci della riforma della previdenza sociale vanno rapidamente eliminati.

Il Consiglio svizzero degli anziani si rammarica del rifiuto scaturito dalle urne in merito alla riforma del nostro sistema pensionistico.

La previdenza sociale del nostro paese è vieppiù minacciata da deficit finanziari ai quali si dovrà necessariamente far fronte. Credere che  soluzioni a tali problematiche possano essere proposte e accettate in tempi brevi è illusorio. L’esperienza insegna che molti sono gli anni necessari per sottoporre al popolo un progetto di riforma del nostro sistema pensionistico. Queste tempistiche mettono in pericolo l’esistenza stessa della previdenza della vecchiaia. Più aspettiamo, i costi di tale sistema arrischiamo di esplodere in maniera incontrollata. È tempo di richiedere provvedimenti!

Gli avversari del progetto di riforma devono ora dimostrare che non vogliono unicamente destabilizzare se non addirittura smantellare la previdenza sociale. Rivendichiamo, quale primo intervento, l’adattamento dell’indice massimo delle pigioni applicato per il  calcolo delle prestazioni complementari, immutato da 15 anni. Non va scordato che 319‘000 persone nel nostro paese vivono in condizioni precarie. Solo dopo si potrà entrare nel merito su temi quali la riduzione del tasso di conversione e l’aumento dell’età di pensionamento delle donne.