Nell’ambito della riforma delle prestazioni complementari si richiedono miglioramenti

Il Consiglio svizzero degli anziani (CSA) è allarmato sulla piega che i lavori parlamentari stanno prendendo in merito alla riforma della legge sulle prestazioni complementari (Riforma PC). In particolare preoccupa l’intenzione del Consiglio nazionale di risparmiare in questo ambito 700 milioni di franchi se non oltre.

Il CSA, in vista delle deliberazioni che verranno prese nella sessione estiva delle Camere, ha deciso di rivolgersi direttamente alle Consigliere e Consiglieri agli Stati. 

Il CSA ritiene della massima importanza che, finalmente, gli importi massimi delle pigioni vengano adattati alla realtà attuale. Questi importi riducono sostanzialmente quanto rimane per sopperire alle esigenze quotidiane, importi fissati nel lontano 2001. In un paese ricco come il nostro, questa situazione è perlomeno indegna. Il CSA esige che il fabbisogno vitale venga  mantenuto e che un adattamento del 20% vada applicato per il calcolo dei massimi di pigioni computato.  Il Consiglio teme che il tema sul reddito della parte meno abbiente degli anziani e dei disabili diventi pretesto di rimpalli nella politica corrente. I para-metri massimi delle pigioni devono essere ancorati all’indice degli affitti.

Riteniamo inoltre che un supplemento per alloggi con assistenza sia necessario, affinché persone affette da problemi di salute possano rimanere più a lungo al loro domicilio. Ciò permetterebbe inoltre risparmi sui costi per le case anziani.

Da ultimo aggiungiamo che per nessun motivo si debba, nell’ambito delle PC che nel calcolo dei premi  della cassa malati si applichino ulteriori riduzioni per garantire maggiori risparmi.

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