La Commissione della sicurezza sociale e della salute pubblica del Consiglio nazionale (CSSNS-N) ha nuovamente rinviato, con una risicata maggioranza, l’indicizzazione, nell’ambito delle prestazioni complementari, degli importi massimi riconosciuti per le spese di pigione, il cui ultimo adattamento risale al 2001. Il continuo rinvio di questa revisione da tempo necessaria contravviene alle più elementari regole della buona fede, ed appare di volta in volta vieppiù pretestuoso.
Il Consiglio svizzero degli anziani è impegnato a sostenere i beneficiari delle rendite AVS/AI più bisognosi. Le 300’000 persone che percepiscono rendite insufficienti non sono in grado, pur beneficiando delle prestazioni complementari, di far fronte alle loro necessità vitali. Per questo motivo la legge dev’essere adattata a scadenze regolari.
Rileviamo nuovamente che l’importo massimo per le spese di affitto applicabile per l’ottenimento delle prestazioni complementari non è più stato adattato da oltre 15 anni, mentre che l’indice degli affitti è aumentato, durante lo stesso periodo, di circa il 20%. Questa situazione colpisce duramente gli anziani che sostanzialmente vivono nei centri urbani e che necessitano di cure o sono invalidi.
Proprio queste persone sono le inconsapevoli vittime di un dibattito che verte meramente sulla stabilizzazione del bilancio statale, atteggiamento questo che non rafforza di certo la fiducia nella politica attuata dal Consiglio nazionale.