Ad esempio, le persone anziane che si recano a far la spesa vengono spesso guardate di sbieco e, tacitamente o addirittura ad alta voce, le si rimprovera che meglio avrebbero fatto a rimanere in casa. Attitudine che nasce dalla paura che questi potrebbero essere un pericolo per gli altri.
I centri di fitness prevedono di riaprire senza tener conto dei “gruppi a rischio”. L’associazione dei maestri parrucchieri ha pubblicato un volantino in base al quale i parrucchieri devono decidere chi può essere o meno accettato. Il “Blick” lo fa notare affermando che i parrucchieri non accettano gruppi a rischio.
In questo caso il senso del termine “rischio” viene stravolto: rischiare significa esporsi ad un pericolo. Invertire il suo significato è stigmatizzante.
L’Ufficio federale della sanità pubblica considera persone con più di 65 anni un gruppo a rischio. Vengono pure considerate a rischio persone con predisposizioni a malattie croniche quali le patologie respiratorie o cardio-vascolari, ecc. Un sempre maggior numero di studi afferma che l’età di per sé non rappresenta un fattore di rischio maggiore, ma sono le predisposizioni alle succitate patologie che aumentano con l’età .
Il Consiglio svizzero degli anziani invita le persone in etĂ alla prudenza e ad evitare di assumere dei rischi inutili.
Invita per altro a considerare un importante aspetto di questa tematica: per definizione è anziano chi ha più di 65 anni e può vivere fino a 100 anni e oltre. E’ ovvio che le misure di sicurezza vanno rispettate, non vi sono tuttavia motivi validi per trattare le persone anziane sane differentemente delle altre face di età .
Il Consiglio svizzero degli anziani
La Copresidenza :
Bea Heim & Roland Grunder